Creepypasta Italia Wiki
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Ma guarda come corrono quei due piccoli demonietti, così perfetti e bellini nel loro essere identici, così unici nei dettagli che solo una madre conosce. Corrono spensierati in giardino. Beati loro. Beati loro che non conoscono il loro passato.

Un sorso dal boccale sul tavolino. Una sigaretta fumante, uno sguardo spento nel buio della veranda. Le luci del giardino, si riflettono nel lago verdastro, i lineamenti puliti e netti dei due fratelli, ormai sono solo ombre nella fredda sera.

Guardali, fratello, come assomigliano al nonno, come sembrano parte di un unico ceppo familiare. Nemmeno io conosco la loro vera natura. Buffo, non credi? Una madre dovrebbe sapere tutto dei figli, dove nascondono i porno e le figurine, dove hanno messo quella maglietta maledetta che non trova mai nessuno. Dovrei sapere chi è il padre, ma più li guardo, più immagino che non sia mio marito.

Un altro sorso, questa volta dal calice, la sigaretta finita, ed un sorriso compiaciuto che nasconde un cuore pieno di segreti, segreti sfiorati dal ricordo del passato, annegati nell’alcool di 7 anni fa.

Sorella, nessuno sarà mai sicuro della propria origine. Sarò mai stato desiderato davvero? Forse. Niente è certo, se non la birra che scende a fiotti nelle nostre gole durante i giorni di festa. Tu menti sulla tua ignoranza. Sai quanto me chi è il padre di quei tuoi dolcissimi figli. Preferisci mentire sorella a te stessa, piuttosto che riconoscere la loro origine. Un unico ceppo. Una sola stirpe. Si alza e solleva lo sguardo verso la coppia di fronte a loro. Sorride ad un di loro, certo del suo buonsenso. Nessuno mai prima d’ora ha mai davvero visto la verità specchiarsi in quegli occhi neri e profondi.

Ale si gira, guarda madre e zio intenti ad osservare i loro giochi bambini. Da solo la notte ha paura. Ha paura dello Scheusal, amante dei bambini. Colossale alto. Vestito di nero, con la barba appena accennata, gli occhi perfetti. Guarda, lo Scheusal, le sue creature negli occhi, le possiede. Le ama. Le genera. Le distrugge in notti umide e fredde come questa.

Il passato brucia ancora nel presente, un velo bianco su un corpo inerme.

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