È successo tutto una notte.
È successo tutto senza che io me ne rendessi conto.
Non riesco a dormire.
Troppi pensieri, troppe volte cambio posizione.
Guardo verso la porta. La solita ombra bianca mi fissa.
Vorrei capire. Perché mi guardi? Chi sei?
La fisso, non lo avevo mai fatto.
Non ho più paura.
Non mi mette più angoscia.
La fisso, sento che mi ricambia lo sguardo.
Succede in una frazione di secondo.
Non me ne sono neanche resa conto.
Sono davanti uno specchio.
Quando mi sono alzata dal letto?
Sono al buio, ma non riesco a fare a meno di guardarmi dritto negli occhi.
Sento una presenza alle mie spalle.
È mia amica.
Fisso i miei occhi.
Ci sono delle immagini che scorrono dentro.
Vedo dei morti nel riflesso dei miei occhi.
Mi risveglio da questa specie di sonnambulismo.
I miei occhi ramati son diventati rossi, rossi come il sangue.
Neanche il tempo di capire cosa mi succede.
Mi trovo in cucina.
Ho un coltello in mano.
Cosa sta succedendo?
Sento una strana sensazione.
Non rispondo delle mie azioni.
Credo di essere uscita di casa.
Dove sto andando?
Ad un tratto non vedo più niente.
Buio.
Non capisco dove sono.
Non capisco quello che faccio.
La presenza continua ad accompagnarmi.
È mia amica.
Ne sono sicura.
Mi sveglio.
Ormai è tarda mattina, sono stesa su una panchina in spiaggia.
Ho un coltello insanguinato in mano.
Non lo nascondo.
Non lo pulisco.
Non me ne vergogno.
Finalmente ho capito.
Questa notte è avvenuto un cambiamento.
Questa notte ho partecipato ad una sorta di iniziazione.
Finalmente ho capito.
La presenza non è mia amica.
La presenza sono diventata io.