Creepypasta Italia Wiki
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Vivevo in un vecchio paesello anni fa, ero uno dei pochi a conoscere la leggenda di quel luogo. Se tenete alla vostra incolumità vi consiglio di ascoltare attentamente le parole che vi sto per narrare. Là vicino c’era una grande foresta, in molti sapevano che fosse maledetta, ma pochi conoscono la sua vera storia.

All'inizio dell'800, ancor prima della fondazione del paese, le tribù indiane che da centinaia di anni abitavano questo luogo furono tutte quante sterminate dai coloni giunti dall'Europa. Ma gli oscuri e tristi ricordi di quegli atti così crudeli compiuti contro i nativi, non vennero affatto dimenticati. Per cancellare e seppellire ogni singola traccia di quel maledetto sterminio, i fondatori della città, i Richardson, decisero di piantare degli alberi in tutto quel posto, come se le piante stesse avessero potuto "purificare" la terra bagnata da tutto quel sangue versato. Negli anni a venire, gli alberi aumentarono sempre di più, fino a diventare una vera e propria foresta.

Bisogna essere molto coraggiosi o stupidi per entrare in quella foresta, anche solo per poco. I pochi che ci sono entrati hanno raccontato di aver avuto nausea, disorientamento, depressione, sbalzi di umore e perfino delle macabre allucinazioni. La cosa più strana non era la foresta in sé per sé, quanto più la totale assenza di suoni, di animali, di insetti, e di qualunque altra cosa potesse generarli. Detto in parole povere, non c'era proprio nient'altro di "vivo" oltre gli alberi in quel posto. Gli stessi alberi di quella foresta erano così alti e fitti da oscurare il cielo. Una parte di coloro che vi si addentrarono non fecero più ritorno. Inutili furono le ricerche della polizia, l’individuo o gli individui che ci entrano, o riescono ad uscire, o non ci riescono affatto, scomparendo nel nulla. E così è da sempre stato.

Tutto ebbe inizio con un ragazzino, Thomas Richardson, un discendente dei vecchi fondatori del paese. Fin dalla giovane età venne preso in giro e maltrattato dai suoi coetanei, i suoi genitori e gli altri adulti non lo ascoltavano nemmeno, e giorno dopo giorno era costretto a subire tutte le prese in giro e i dispetti che gli altri gli facevano. Un giorno gli vollero fare uno scherzo, uno scherzo davvero disumano, non un semplice scherzo del tipo rubargli la merenda o altro. Vollero andare oltre.

Gli dissero: “Ti proponiamo una sfida: se riesci a superare una notte intera nella foresta, ti lasceremo per sempre in pace. Anzi, se vincerai, diventerai il nostro nuovo amico”.

A quelle parole, Thomas immaginò di tutto. Si immaginò come avrebbe potuto avere degli amici, come avrebbe potuto scherzarci, giocarci, come avrebbe potuto uscire insieme a loro. Ma soprattutto, pensò come non avrebbe più subito alcun tipo di scherzo da parte loro. A quelle parole il ragazzo accettò senza pensarci. L'unica cosa che doveva realmente fare, era trovare un modo per uscire di nascosto da casa sua. Infatti, i suoi genitori non volevano che egli potesse anche solo avvicinarsi all'entrata della foresta. Lui non sapeva il motivo, ma lo avrebbe scoperto a breve.  

Prese tutto l'occorrente possibile: una torcia, dell’acqua, del cibo, abiti pesanti e un ombrello. Raggiunta l'entrata della foresta, il gruppetto attaccò un biglietto e una mappa.

Il messaggio diceva: “Siamo già avanti, raggiungici se hai coraggio.” Il posto era segnato con un pennarello rosso sulla mappa. In realtà, nessuno dei membri di quel gruppo si era inoltrato nella foresta. Nessuno di loro aveva il coraggio di entrarci o anche solo avvicinarsi a quel posto, al contrario di Thomas, che entrò da solo armato di una forte determinazione.

Si incamminò lungo il sentiero, ignaro del fatto che da lì non sarebbe più uscito. Gli spiriti dei nativi americani, ricordando e mai dimenticando le atrocità che i suoi antenati compirono contro di loro, lo maledirono. La foresta iniziò a cambiare ripetutamente, era come se gli alberi stessi avessero una vita propria. Ogni volta che il ragazzo provava ad incamminarsi in uno dei tanti sentieri o spiragli che davano al di fuori della foresta, gli alberi si abbassavano, si alzavano o gli si paravano davanti per impedirgli di scappare. Come un muro, i rami spinosi e insidiosi di quegli alberi gli bloccavano ogni singola via d'uscita. Il ragazzo continuava a scappare disperato, non voleva restare un altro minuto in più lì dentro, ma gli spiriti non volevano porre fine alla loro vendetta. Pian piano, Thomas iniziò a sentire un dolore lancinante provenirgli prima dal petto, e poi dallo stomaco. Il suo corpo iniziò lentamente a mutare. Sentì i suoi organi interni divenire sempre più duri e rigidi, più simili a un pezzo di legno che ad un insieme di carne e tessuti. Più la mutazione accelerava, più il dolore diveniva forte, così da essere indescrivibile per un essere umano.

Ci vollero giorni prima che la trasformazione fosse completata. Ma in quell’arco di tempo, tutti nel paese non poterono non ascoltare le urla strazianti di quel povero ragazzo. In molti cercarono di ritrovarlo e soccorrerlo, ma la paura che gli potesse accadere qualcosa, la stessa cosa successa a Thomas, era troppo forte. Alcuni addirittura impazzirono nel sentire quelle urla, che di giorno o di notte, continuarono a risuonare forti.

Alla fine, quel povero ragazzo divenne parte della foresta, divenne un albero. Ma non era un semplice albero, era diverso dagli altri. I suoi organi c'erano ancora, ma erano tutti di legno, fibrosi e duri, ma ancora funzionanti. Il cuore pompava linfa e non più il sangue, le foglie avevano preso il posto dei capelli e tutta la sua pelle si trasformò in una dura corteccia.

Divenuto parte di quel luogo maledetto, Thomas iniziò a sfogare la sua ira e il suo dolore sulle persone che entravano nella foresta, in particolare contro gli adulti che non lo ascoltarono e contro i ragazzi che lo avevano sempre preso in giro. Uno ad uno, essi furono colpiti dalla sua maledizione. Se qualcuno osava avvicinarsi a lui, erano due le sorti che gli sarebbero toccate: l'essere trasformato in un albero come lui, o l'essere divorato da "quell'albero" che li malediva. Le persone divorate contribuivano a rafforzare la sua linfa vitale. Questo fenomeno continua tutt’oggi, ma alcuni di quegli “alberi umani" si sono spostati da quella foresta. Potrebbero essere ovunque, magari ci passate vicino ogni giorno e non potete saperlo, magari vi osservano da sempre senza che lo sappiate. O forse vi stanno osservando in questo esatto momento mentre leggete la mia storia, pensando si tratti solo di una stupida creepypasta.

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In ogni caso, sarò li ad aspettarvi.



Come faccio da sempre...




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