- Dlin dlon
Il signor F. K. è pregato di recarsi alla cassa quattro; ripeto, il signor F. K. è pregato di recasi alla cassa quattro.
Eccomi signorina, arrivo.
Mi fornisca i documenti, prego.
Mi spiace, non li ho appresso.
Male signore, male. Ma non è certo un problema. I nostri computer risolveranno questo spiacevole inconveniente. Intanto metta un paio di firme in basso e sigli qua, qua e qua. Se va tutto bene, in meno di dieci minuti riuscirà ad andarsene e riprendere per la sua strada.
Un sorriso mesto si forma sul volto della donna; avrà non più di quarant'anni, ma la bellezza viene sprigionata da ogni poro.
Grazie mille, signorina. Mi illumini però su una cosa. Perché, di grazia, sono qua? Ho un vuoto di memoria, non riesco a rimembrare come ci possa esser arrivato.
Un'espressione perplessa fa rigare la fronte della commessa, quasi avesse di fronte un idiota che non riconosce lo zircone dal diamante.
Il mutuo, signor F. K., il mutuo. 68 comodi anni di mutuo con interessi del 4,7%. In ogni caso, abbiamo finito, deve solo arrivare il direttore, firmare, e poi potrà andarsene.
Un uomo buio come la notte si avvicina, sguardo fisso e penetrante su di me. Puzza di fumo lontano un miglio, e un sorriso ironico gli contorce la faccia, quasi si stesse sbellicando dalle risate ma trattenendole dentro di sé.
Oh, signor F. K., l'aspettavamo! Ho visto che ha aperto il nostro mutuo sessantottennale, il migliore, a mio avviso! Potrà godersi anni di dolore e sofferenza di prima qualità; come la invidio!
A queste parole, il sangue mi si gelò nelle vene.
Questo è l'inferno? Gli anni del "mutuo" sono la mia pena? Voi siete la Morte?
Al solo sentire quella parola, il viso del mostro si contorse, per poi tornare alla smorfia originale.
Non mi paragoni a quella puttana di mia sorella. La Morte è troppo dolce, i dolori finiscono, e con loro il divertimento. Sorrida, signor F. K.,
E buon compleanno.